In che cosa consiste la salvezza e come si ottiene?
Salvezza: questo termine (in ebraico yeshȗȃh e in greco sotería) comporta l’idea di salvezza, liberazione, perdono dei peccati, sicurezza, guarigione, conservazione, salute, aiuto, prosperità. La salvezza consiste nell’accettazione volontaria e spontanea, dichiarando con le labbra, ricevendo col cuore e con la mente, la persona di Cristo Gesù nella propria vita personale, dato che “in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12), “vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5). Ma la salvezza da chi? Da cosa? L’Apostolo Pietro ha riassunto in termini drammatici la dichiarazione in cui “li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione»” (Atti 2:40) e dall’inferno. Cristiani si diventa sulla base della scelta consapevole del libero arbitrio, consistendo in uno stile di vita etico verso la società e l’umanità, con il beneficio spirituale di ricevere la “vita eterna”, non solo intesa come perpetua nell’aldilà ma una vita di qualità oggigiorno, quotidiana, piena di benedizioni di gioia e pace.
Cosa comporta il Servizio? Perché dovrei servire?
Impegnarsi e servire il Signore Gesù Cristo è un atto d’amore per spontanea gratitudine a quanto Egli ha fatto per noi, “sapendo che dal Signore riceveremo la ricompensa dell’eredità, poiché serviamo a Cristo, il Signore” (Colossesi 3:24). La dedicazione e la consacrazione ad adoperarsi per l’Eterno e per l’umanità mettendo a disposizione la propria vita, si basa sul fatto che “siamo stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da noi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori” (Efesini 2:8-9).
Quali sono le differenze sostanziali tra Cattolicesimo cristianesimo?
La cultura cattolica e la cultura protestante possiedono in comune la base del cristianesimo sviluppata sul fondamento dell’esistenza e della credenza nella Trinità e nell’autorità canonica della Bibbia. Stabiliti questi presupposti irrinunciabili di matrice cristiana, divergono nella interpretazione della teologia della intermediazione dove le figure umane clericali (Papato, santi e sacerdozio ministeriale) vengono delegittimate dai poteri di assoluzione o condanna verso i pari generi, esseri umani.
La Sacra Scrittura e, di conseguenza, il protestantesimo (dal latino pro testao, ossia coloro che sono a ‘pro del testo’,favorevoli alla Bibbia) sostengono che la relazione interpersonale dell’immanente (l’uomo) con il trascendente (Dio) non abbia bisogno di intermediari e debba essere regolata sull’invito di Cristo Gesù quando dichiara che “Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità” (Giovanni 4:24), sarebbe a dire col cuore (in spirito) e con la conoscenza della Bibbia (verità).
Nella cultura protestante la tradizione (paradosis) dei Concili Vaticani mantiene un rapporto secondario e subordinato rispetto alle Sacre Scritture, le opere hanno un valore dimostrativo ma non sostitutivo rispetto alla “salvezza per grazia e non (appunto) per opere”, dove la adorazione viene ascritta unicamente alla Trinità e non suddivisa in latrìa, dulìa, iperdulìa permettendo la venerazione della Madonna o dei santi, laddove lei è stata la rispettabile madre naturale di Cristo Gesù ma non identificabile come Madre di Dio, proprio per non confondere la creatura col Creatore come riportato in Romani 1:25 “Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”.
Il protestantesimo è una costola del cattolicesimo? Il revisionismo storico ricolloca la corretta prospettiva riguardo la conclamata supposizione per cui il Protestantesimo sia stato una derivazione del Cattolicesimo. Esistevano sulla faccia della terra i cristiani fino alla romanizzazione della religione imposta dall’Imperatore Costantino nel d.C. 313, assimilando all’Impero Romano tutte le religioni esistenti all’epoca nel bacino del Mediterraneo, varando la nuova costituenda Chiesa Universale (Cattolica) Apostolica Romana? Pertanto, ben prima della costituzione dei nostri cari fratelli della Chiesa Cattolica esistevano i cristiani anonimi, indistinti e genuini nella loro massima diffusione nel mondo conosciuto fino ad allora, con una espansione vertiginosa, passando dall’essere considerato il cristianesimo una setta del sottobosco giudaico fino a diventare un popolo di redenti di dimensioni smisurate. Quindi? Quindi, viene smentita la versione per cui il protestantesimo sia una ‘costola’ del cattolicesimo, in quantochè i cristiani della chiesa primitiva, della chiesa apostolica originaria sono sempre esistiti in quei tre secoli, arco temporale oggetto di disamina, fino ai giorni nostri.
Come mai c’è un gran numero di denominazioni?
Attenendosi a esaminare solo il contesto cristiano e senza estendere troppo la disamina al mondo frastagliato delle religioni acristiane, possiamo giustificare l’esistenza delle denominazioni con la varietà e l’eterogeneità di pensiero di Dio, multiculturale e multisociale. Sarebbe a dire che come nella chiesa cattolica esistono le varie correnti come le confraternite dei cappuccini, dei francescani, dei carmelitani scalzi e via dicendo ma appartenenti ad un’unica teologia cattolica, così, allo stesso modo, nella chiesa evangelica vi sono diramazioni come gli apostolici, i pentecostali, battisti, valdesi e via dicendo ma appartenenti ad un’unica famiglia protestante. Anche il ceppo originario ebraico era suddiviso in dodici tribù d’Israele, sebbene fossero un unico popolo.
Perché essere cristiani oggi?
Oggi, come ieri, l’essere umano ha una innata e congenita predisposizione ad adorare qualcuno o qualcosa. È nella natura umana endogena affidarsi a qualche ideologia, all’ateismo, a qualsiasi altra pratica che tenti di soddisfare la propria vita dandole un significato legittimo e delle spiegazioni esaustive dei motivi dell’esistenza. Essere cristiani significa essere davvero seguaci di Cristo Gesù, il Signore, il Figlio di Dio. Quindi, comporta una relazione vivente, ricordando che Gesù è risorto ed è alla destra del Padre e per mezzo dello Spirito Santo parla, sostiene e guida. Una relazione di dare-avere, dove la vita dell’essere umano acquista un profondo significato di esistenza vissuta non solo per la legittimità di sé stessi ma anche a favore del Regno di Dio. La pace permanente nel cuore e la gioia nella vita e della vita sono dimensioni spirituali che solo Cristo Gesù può dare.